Il pesce stocco (u pisci stòccu) o stocco, costituisce la base di molti piatti tipici delle province di Messina e Reggio Calabria. In Sicilia era conosciuto dal Cinquecento, per via delle navi olandesi che sostavano al porto di Messina.
In Calabria agli inizi del Seicento, si cominciò a importare il merluzzo secco dal porto di Napoli, capitale del Regno a quello di Reggio. Ma fu con il terremoto dello Stretto del 1908 che la tradizione si rinverdì, grazie alle navi norvegesi che arrivarono al porto di Messina a soccorrere le popolazioni di Messina e di Reggio. Da Reggio i battelli raggiungevano il porticciolo di Pizzo, da dove attraverso le mulattiere del tempo, a dorso di mulo lo Stocco arrivava a Mammola, il "paese delle stocco" come viene chiamato, e ancor oggi dopo il tradizionale "ammollo" e la lavorazione artigianale, veniva venduto in tutta la provincia reggina. Lo Stocco calabrese più rinomato ed apprezzato è ancora oggi quello prodotto a Mammola (tanto da aver ottenuto a livello regionale e nazionale il massimo riconoscimento dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Suppl. Ord. Gazzetta Ufficiale N°167 del 18-7-02 pag. 13 N°201. con l'inserimento nell'elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani). Lo "Stocco di Mammola" viene "ammollato" nell'acqua del luogo, che in breve tempo lo rende commestibile; l'acqua ricca di particolari sostanze minerali quali calcio, ferro magnesio, assieme alle tecniche di lavorazione artigianale antiche permette di ottenere risultati eccellenti. Il Pesce Stocco secco viene importato dalla Norvegia. Anche Cittanova è considerato a sua volta un centro specializzato nell'ammollo e nella lavorazione di tale pietanza; alcune aziende cittanovesi forniscono la materia prima, lo stocco, in Calabria.